Pubblicato
sul mensile Fogli, n. 392, aprile 2013, pp. 8-9
Il coraggio. Ecco un tratto peculiare del carattere di don Pino
Puglisi. Non la temerarietà, perché la paura lui la conosceva.
Tale coraggio si manifestava innanzitutto nella fedeltà al
Magistero della Chiesa cattolica, in un contesto sociale e culturale che
spingeva in altra direzione. Infatti, nonostante le radici profondamente
cristiane, anche nella società siciliana degli ultimi vent’anni del secolo
scorso era necessaria una tempra notevole per resistere alle seduzioni di una fede
«fai da te». Una fede che oggi si direbbe «adulta», nel senso deteriore del
termine che allude all’atteggiamento di chi non dà ascolto alla Chiesa,
scegliendo in modo autonomo ciò in cui vuole credere.
Ma don Pino, la cui solenne beatificazione avrà luogo il 25
maggio prossimo, al Foro Italiaco (Palermo) [e non allo stadio Renzo Barbera, come era previsto], alla presenza di decine
di migliaia di fedeli, non perdeva tempo a criticare atteggiamenti che non
condivideva. Preferiva impiegarlo per fare il bene, senza fronzoli e lontano
dai riflettori.