EDU.MODELLI


L'attività scolastica può essere realizzata sulla base di una pluralità di modelli organizzativi, che nell'arco della storia hanno assunto valenze e significati distinti.

Il caso più emblematico è forse quello dell'educazione single-sex (anche detta omogenea o con separazione di sesso), che fino a pochi decenni fa era vista come occasione o causa di segregazione, mentre oggi è considerata da molti studiosi come uno dei più efficaci strumenti per ottenere una reale parità tra i sessi e per sostenere progetti di pari opportunità.

Ciascun modello, sia esso tendenzialmente misto o tendenzialmente omogeneo, può essere più o meno efficace, più o meno adatto alle varie circostanze personali, familiari, sociali, culturali, ecc. Attualmente non siamo a conoscenza di dati scientifici sufficienti per sostenere che uno dei due sia in assoluto preferibile rispetto all'altro.

A titolo meramente esemplificativo, vengono messe riportate di seguito alcune tra le tante risorse disponibili per chi desidera affrontare la questione in modo critico.

"I vantaggi delle scuole omogenee" Andrew Mullins, Headmaster of Redfield College, Mercatornet luglio 2007

"Oh! Torna l'educazione differenziata?" di Sergio Fenizia, Tuttoscuola, n. 493, giugno 2009, pagine 16-19.
leggi l'erticolo in pdf; leggi in altro formato;

"Donne in carriera se studiano in classi 'unisex'", di Tonia Mastrobuoni, la Stampa, 11 febbraio 2013.

"Educazione differenziata: una svolta" (pdf), di Sergio Fenizia, Studi cattolici n. 586, dicembre 2009.

"Omogeneità: una scelta fuori dal coro", di Sergio Fenizia, LNBQ, 20-04-2013.

(testo aggiornato in data: 27 settembre 2017)

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie del commento. Sarà pubblicato appena possibile.