di Sergio Fenizia
«Facevo la terza media. La scuola era per me una cosa seria, anche se non ero una cima. Avevo difficoltà a capire le spiegazioni. Ero più lento di altri. Ma non mi sentivo speciale. In fondo, avevo molti interessi, e il fatto che questi non coincidessero con quelli scolastici, non dipendeva da me. Le lezioni erano cominciate da varie settimane, forse qualche mese. Un giorno mia madre era andata al colloquio con la professoressa, ma era tornata a casa piangendo.