
di Sergio Fenizia
Pubblicato sul mensile Fogli, n. 385, settembre
2012, pp. 12-13
Ha gareggiato per quelli della sua generazione. La prima
italiana che nella storia abbia partecipato a (ben) otto Olimpiadi, con una carriera che vanta un oro, due argenti e due
bronzi, per citare solo le medaglie olimpiche, ha dichiarato di «avere
partecipato ai Giochi di Londra 2012
anche per i quarantenni e i cinquantenni di oggi».
Soprattutto, per quelli che «si siedono e pensano di non
potersi più alzare». Ha voluto dimostrare, con i fatti, che «non è mai troppo tardi per sognare, per mettersi
in gioco», e che uno dei segreti per stare bene con sé stessi è quello di «conoscere i propri limiti e cercare di
superarli» ogni giorno. «La mia carriera
è la mia medaglia. Con i suoi due lati, con le vittorie e con le sconfitte.
Anche una sconfitta può essere un successo, se quel risultato è il frutto del
mio massimo impegno».